Nel 1847 viene inventata la prima rotativa, per merito di March Hoe. Successivamente, nel 1862, si passerà dalla stampa a fogli singoli, alla stampa su bobina e su cilindri rotanti, grazie all’invenzione dell’ingegnere William Bullock, che arriva a stampare fino ad 8000 copie l’ora.
Progressi tecnologici tra XIX e XX secolo
Con uno sguardo alla sofisticata tipologia della stampa offset, arriviamo verso la fine dell’Ottocento, fino alla tecnica tipografica più importante e innovativa, creata da un tecnico tedesco, Ottmar Mergenthaler. Egli inventa la Linotype, che consente la composizione automatica delle linee e dei caratteri, come fosse una macchia da scrivere.
Attraverso questa tecnologia, il tipografo/linotipista compone i testi, scrivendo direttamente sulla tastiera. A ogni battuta, la matrice corrispondente al tasto e quindi a un carattere viene allineata insieme a tutte le altre formando delle righe che vengono riempite di piombo fuso, poi bagnate di inchiostro e successivamente pressate sulla carta.
L’enorme vantaggio di non comporre più manualmente le parole e le righe una per una, velocizza il processo di stampa in modo esponenziale. Il “New York Tribune”, nel 1886, sarà il primo quotidiano ad usare la linotype. A Roma, fu il quotidiano “La Tribuna”, intorno al 1898.
La stampante laser
Prima degli anni ’70 del Ventesimo secolo si doveva ricorre al tipografo anche per scrivere un semplice avviso, ed era quasi impossibile replicare quello stesso avviso in molte copie.
Solo qualche anno dopo, la Xerox Corporation mette a punto una nuova tecnologia: la stampante laser. La pagina o l’ immagine da stampare viene inviata, attraverso un laser, a un rullo magnetico fotosensibile, e successivamente un toner riproduce il tutto su un foglio di carta. Si arriva così a poter stampare anche più di ventimila righe al minuto a seconda della potenza e del costo della stampante.